L’embossing a caldo è una tecnica decorativa molto usata nel mondo del cardmaking e dello scrapbooking che permette di creare effetti colorati e tridimensionali.
Per questa tecnica abbiamo bisogno di: embosser (soffiatore, un normale fon non va bene), tampone per embossing contenente una sostanza collosa (come per esempio il VersaMark), polverina da embossing, timbri a piacere.
La polvere da embossing è una miscela di finissime particelle di un polimero termoplastico che, con il calore dell’embosser, si sciolgono rimanendo attaccate all’inchiostro.
Esistono diversi tipi di polvere da embossing: trasparente, bianca, metallizzata, colorata, con glitter, ma il modo in cui si utilizzano è sempre lo stesso.
Embossing a caldo: i passaggi fondamentali
Per ottenere splendidi effetti tridimensionali, è sufficiente:
- scegliere un timbro, inchiostrarlo ed effettuare la timbrata;
- stendere la polvere da embossing velocemente (prima che l’inchiostro asciughi) ed eliminarne l’eccesso;
- sciogliere la polvere con l’embosser finché non avrà un aspetto liscio e omogeneo (per non imbarcare la carta è possibile passare l’embosser un po’ davanti e un po’ sul retro del foglio) .
Embossing a caldo: 3 modi di procedere
Le possibilità e le combinazioni offerte dall’embossing a caldo sono diverse, ma tutte accomunate da un sorprendente effetto in rilievo. Vediamone alcune.
- Tampone appiccicoso + polvere metallica: le polveri metalliche sono senza dubbio le più utilizzate, soprattutto quando si tratta di realizzare partecipazioni e bomboniere di matrimonio. Nonostante il range dei colori metallici non sia poi così ampio, nel tempo, a quelli più classici se ne sono aggiunti altri più particolari come il rame e l’oro rosa.
- Tampone appiccicoso + polvere bianca o colorata: in questo caso abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta perché di polveri colorate ne esistono di tantissimi tipi, alcune anche con dei micro glitter all’interno. Poiché la tecnica dell’embossing a caldo prevede l’utilizzo di inchiostro trasparente, l’unico colore a emergere una volta terminato il lavoro sarà proprio quello delle polveri. La polverina bianca, invece, è particolarmente utilizzata sulle superfici scure.
- Tampone ad asciugatura lenta (tipo Distress) + polvere trasparente: in questo caso partiamo da un tampone già colorato che deve necessariamente essere ad asciugatura lenta. In questo modo si avrà tutto il tempo per effettuare la timbrata e cospargerla uniformemente di polvere prima che l’inchiostro si asciughi.
Qual è la vostra preferita?